Lo stupore nello sguardo. La fortuna di Rousseau in Italia da Soffici e Carrà a Breveglieri
March 24 – June 1, 2011
Fondazione Stelline, Milan
Curated by Elena Pontiggia
Catalog
Il percorso espositivo si apre con opere emblematiche di Henri Rousseau, il Doganiere, come Veduta della Passerelle de Passy , 1890-91 (Collezione Città di Lugano, Donazione Milich-Fassbind), definito dalla critica francese “di eleganza eccezionale”, o come Pavillon (1901), appartenuto a Soffici, e l’inedito disegno Testa di cane, 1901 ca., già appartenuto a Carrà.
Seguono le opere di Ardengo Soffici, tra cui le monumentali Decorazioni di Bulciano, (1914), eseguite per la casa di Papini, e i famosi Trofeini (1914-1915), le poetiche nature morte ispirate alle insegne dei venditori di cocomero. A lui si affianca Carlo Carrà con alcuni dei suoi massimi capolavori “rousseauiani”, come La stella del Cafè-chantant, Ricordi d’infanzia e La carrozzella (MART di Rovereto), tutti del 1916; quindi Tullio Garbari, Gigiotti Zanini e Ottone Rosai con i suoi omini, le osterie e le vie d’Oltrarno dei primi anni Venti.
La mostra indaga poi l’influsso di Rousseau a Roma, su Antonio Donghi e Riccardo Francalancia , e a Milano, dove negli anni Trenta si sviluppa un vasto movimento “primitivista”, con Renato Birolli, qui con il suggestivo Arlecchino suonatore(1931), Umberto Lilloni con Arenzano(1931), mai esposto dopo il 1933, e su artisti come Antonio Calderara, Giovanni Fumagalli, Atanasio Soldati, Francesco Speranza, Fiorenzo Tomea, Gianfilippo Usellini .
Un omaggio particolare è riservato a Cesare Breveglieri (1902-1948), a trent’anni dalla sua ultima antologica. Dell’artista milanese sono esposte tutte le opere più importanti, nelle quali dipinge una Milano “ingenua”, trasognata e magica .