Roman Jakobson e il futurismo italiano
Matteo D’Ambrosio
Liguori Editore, 2009
ISBN: 978-88-207-4581-3
Roman Jakobson, uno dei maggiori linguisti e teorici della letteratura, in gioventù fu poeta futurista e incontrò Marinetti. Nei suoi primi scritti mise più volte a confronto il Futurismo italiano con le esperienze dell’avanguardia russa, del Cubismo e del Dadaismo. In questo volume sono analizzati in particolare l’articolo del 1919 sul Futurismo (ispirato dal formalismo e dalla teoria della relatività einsteiniana) e alcune pagine del saggio del 1921 su Chlebnikov e la nuova poesia russa, in cui Jakobson privilegia la riflessione sulla materialità acustica del segno e sull’autonomia della parola poetica, esamina alcuni manifesti marinettiani ed elabora proposte metodologiche alla base della teoria e della critica letteraria del Novecento. In allegato una loro prima traduzione italiana integrale.
Capitoli
- Croce e Jakobson uniti contro la prima avanguardia
- L’attività giovanile e l’incontro con Marinetti
- L’articolo sul Futurismo (1919)
- Futurismo e Formalismo
- Il Futurismo italiano nel saggio su Chlebnikov e la nuova poesia russa
- Lettera da Reval
- Il Futurismo italiano nell’articolo sul Dadaismo
- Conclusioni
- Allegato 1:: R. Jakobson, da Nuova poesia russa, 1921
- Indice delle illustrazioni
- Indice dei nomi
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