Futurismo: cento anni, cento manifesti
Mostra sul Futurismo a Piedigrotta.
Il primo manifesto di Fondazione del Futurismo compie cento anni.
Il 14 febbraio 1909 la rivista piedi grottesca delle edizioni Bideri “La Tavola Rotonda” pubblicò, in anticipo di una settimana rispetto a “Le Figarò” di Parigi, il manifesto futurista di Marinetti. Il legame tra Futurismo e Festa di “Piedigrotta” fu talmente stretto che, nel 1911, Marinetti organizzò, con l’aiuto di Ferdinando Cangiullo, una serata futurista a Napoli, al Mercadante, alla presenza di Palazzeschi, Carrà, Scarpetta e Gemito.
Nel 1914, venne poi organizzata una mostra alla Galleria Sprovieri con opere di Boccioni, Balla e Severini e spettacoli di cabaret di Francesco Cangiullo, amico di Martinetti e personaggio chiave del futurismo
napoletano e italiano in genere.
La mostra “Futurismo:cento anni, cento manifesti”, curata da Achille Bonito Oliva, ha aperto i battenti il 3 settembre negli spazi di Palazzo Reale. Sono esposti i Manifesti di Marinetti e quelli che egli spinse a scrivere nelle varie discipline creative: il Manifesto dei pittori futuristi, il Manifesto dei Musicisti Futuristi, il Manifesto della Scultura Futurista e il Manifesto dell’Architettura Futurista. La ricostruzione teorica di tutta la produzione artistica dell’avanguardia futuristica nei primi decenni del ‘900 è meticolosa e capillare.
L’esposizione è correlata da filmati creati appositamente per riprodurre, in un montaggio dinamico, frasi di grande impatto, tratte dai manifesti stessi, accompagnate da tracce audio con registrazioni d’epoca. L’intento è quello di costruire un percorso multimediale e interattivo in cui protagonista assoluta è la parola futurista che lo spettatore potrà visualizzare grazie ai documenti originali e alle installazioni visive e sonore.